Venerdì, 9 luglio - giorno 8 (ultimo )Dai che lo finisco!
L'ultima notte alla fonda è passata tranquilla e senza sorprese. Tanto vento, ma poco fondo e tanta catena ci hanno fatto dormire tranquilli. Anche i traghetti non ci hanno dato noia.
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Si parte alle 8.30 in direzione Salivoli, le previsioni per oggi non sono proprio ottime... mare mosso e vento teso. Ma non ci sono molte alternative, bisogna tornare a casa.
Finchè siamo riparati dalla rada di Portoferraio ci tocca andare a motore, ma appena usciamo mi ringrazio da solo per aver preso una mano alla randa.
Il vento, neanche a dirlo, diritto sul naso, e l'onda è quella del maestrale di ieri, quindi al traverso. Che bello eh...
Niente, si va avanti.
Risaliamo tutta la costa con mezza randa e motore, non posso mollare il timone neanche per un attimo.
L'onda media supera tranquillamente il metro (sempre difficile stimare l'altezza di un'onda...), con punte secondo me sui due metri. Magari mi sbaglio, ma non sto esagerando per fare il figo, l'impressione era proprio quella. Ma al timone, appena preso il ritmo del mare, riesco a tenere la barca abbastanza dritta, e si va via lisci.
Vento non l'ho misurato, ma anche qui stimerei tranquillamente sopra in 15 nodi, con punte di 20 o più.
Ora che arriviamo a Salivoli qualche secchiata di acqua ce la prenderemo, ma fa parte del gioco.
Piano piano compaiono a poppa altre barche con la nostra stessa rotta.
E piano piano ci raggiungono e ci superano. Certo, sono tutte barche "serie" di almeno 12 metri, con un bell'entrobordo che le spinge a 6 nodi anche controvento.
E quando ci superano, immancabilmente veniamo guardati come qualcosa di curioso, e probabilmente anche fuori luogo, da equipaggi seduti in enormi pozzetti, tutti rigorosamente con cerata.
Non un fazzoletto di tela. Zero virgola zero. Praticamente nessuno (c'erano due impavidi, di una certa età, su un barchino che sarà stato 8/9 metri, che coraggiosamente bordeggiavano, ma solo loro).
E sul 90% delle barche nessuno al timone. Per carità, non è mica un crimine, se hanno inventato il pilota automatico bisognerà anche usarlo, o no?
Però... se hai vento contro, zero vele, mare al traverso, e metti il pilota automatico, che dritto dritto ti porta dove devi arrivare, come ci arrivi?
Noi, nella nostra piccolezza, eravamo
più o meno abbastanza stabili, compatibilmente con le dimensioni.
Loro, poveretti gli equipaggi e sciagurati i comandanti, sembravano sulle montagne russe!
Purtroppo non c'è stato neanche modo di fare foto, qualche frame estrapolato da un video quando stavamo ancora andando a randa e motore (che non rendono assolutamente le reali condizioni).
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Comunque, piano piano andiamo avanti, e finalmente scavalliamo Capo della Vita.
Da qui in poi possiamo poggiare di 30°, così finalmente apriamo mezzo fiocco e ci facciamo portare dal vento in quest'ultimo refolo di vacanza.
E dopo tre ore abbondanti dalla partenza arriviamo al Marina di Salivoli.
Anche in queste condizioni Harley si è comportata egregiamente, mai un momento di incertezza, mai uno scherzo.
Brava Harley, brava Etap.
Sembra impossibile che sia passata solamente una settimana da quando, un po' titubanti, abbiamo lasciato la sicurezza dell'ormeggio per questa avventura. Sembra passato un mese, almeno.
Eppure siamo, qui, di nuovo ormeggiati all'inglese poco davanti al bacino del travel lift.
Adesso inzia la parte meno divertente, disarmo, disalbero, rizzare bene tutto sul carrello, e un bel viaggetto verso Brescia.
Per fortuna anche stavolta fila tutto liscio. Niente traffico, 80 km/h, sosta in autogrill per cena, e a mezzanotte siamo a casa.
Una bella doccia, in piedi, senza contorsioni, con shampo e balsamo.
Ma mi manca già il sapore del sale sulla pelle, le scarpe mi stanno strette, e vorrei togliermi la maglietta.
Penso allo svedese, che chissà per quanti mesi ancora gironzolerà per il mare con il suo cazzuto Swan da 56 piedi.
Penso anche che era da solo come un pirla, che aprire le vele su un 56' non è come dirlo, che se sei da solo come un pirla su un 56' probabilmente non hai tutta sta voglia di cercar rogne aprendo millemila metri quadri di randa e genoa per fare 5 miglia. O no?
E andata bene così, anzi, benissimo.
Ce la siamo proprio goduta, abbiamo visto posti stupendi, abbiamo avuto un clima favorevole, ci siamo rilassati ed abbiamo fatto esperienza, senza andare a cercarci il freddo per il letto.
Domani Harley tornerà a casa, sul lago di Garda. La stagione è ancora lunga, e ha voglia di fare ancora tante miglia, che sia acqua dolce o salata (meglio salata, ma si fa quel che si può).
Grazie a tutti per la pazienza, sono andato un po' lungo lo so, ma certe cose bisogna godersele il più a lungo possibile.... Andato lungo? assolutamente no! Che spettacolo di avventura. Bellissime foto e racconto entusiasmante.
Sul fatto che il 21i sia una gran barca non ci piove, non vedo l'ora di vederla dal vivo sul lago di Garda.