Giovedì, Savona, sera tardi. Imbarchiamo le vettovaglie lasciando le bimbe in auto a dormire stiviamo tutto subito ben bene e prepariamo la cabina per le piccole, siamo in 5 adulti (noi poco esperti + lo skipper), 2 bambini. Verso mezzanotte siamo pronti, mentre ci prepariamo un buon tè decidiamo con lo skipper la rotta per l'indomani.
Abbiamo 4 giorni, è primavera e fa più caldo comunque non abbastanza per fare il bagno, quindi propendiamo per tappe non troppo forzate e per porti con abitati nelle vicinanze. La meteo da ponente per 2 giorni e levante per i 2 successivi. Propongo Camogli, Santa Margherita forse le 5 terre e ritorno con una notturna fra il 3° e 4° giorno.
Come nei migliori racconti è o skipper a decidere. Si va a Alassio e poi a Sanremo, ritorno stesso percorso.
All'alba siamo pronti, chiamiamo per far alzare il ponte e usciamo. Lo skipper al timone, ritiro i parabordi e poi vado a mettermi la cerata e il salvagente. Usciamo nel lungo canale tutti in pozzetto mangiucchiando qualche biscotto, il vento soffia gentile da poppa.
Siamo fuori il vento rinforza, issiamo la randa, vado all'albero con uno al winch a recuperare poi apriamo tutto il genoa e ci mettiamo di bolina larga verso ponente, la barca sbanda le bimbe e i miei amici cominciano ad agitarsi, io sono già fradicio perché 2 onde mi hanno sommerso. 7 ore di bolina ci portano ad Alassio. Giunti all'ormeggio scendiamo dalla barca per fare 2 passi mentre lo skipper la lava e subito ci accorgiamo che il paese è lontanissimo, pulman e taxy non ce ne sono e i pochi negozi del porto sono chiusi il 1° maggio. Torniamo mesti alla barca e attendiamo che asciughi per fortuna che abbiamo una cambusa fornitissima. Infornata di patate e pomodori, torta di formaggio, bibite, sangiovese, caffè e ammazzacaffé. Mangeremo sempre bene anche grazie all'amica vegetariana allo skipper schifiltoso e alle bimbe che hanno stimolato la mia creatività culinaria.
Notte calma e riposante. L'alba leggermente nuvolosa ci vede riposati e pronti per un'altra giornata di vela. Obiettivo Sanremo. Usciti dal porto il mare si è ingrossato, chiedo di ridurre vela per le bimbe e di stare sottocosta in andatura ibrida (motore randa), non c'è gasolio. Skipper al timone vado ad issare, randa piena, genoa con 2 giri, falchetta in acqua, prua verso il largo. Nel tardo pomeriggio siamo a Sanremo, chiamiamo e ci assegnano un posticino in mezzo a 2 bestioni giganteschi con il pontile a 3 metri sopra le nostre teste, prese di corrente per megaiot. Riusciamo comunque a scendere per farci una doccia e 2 passi mentre si lava la barca; per aspettare che asciughi facciamo un bel giro lungo sul lungomare del porto vecchio. Tornati preparo cena, lo skipper ha poca fame perché nel frattempo si è mangiato gli avanzi del giorno prima. Omelette con prosciutto e formaggio, melanzane sott'olio, zucchine in padella, bibite, vermentino fresco.
La mattina mi spupazzo sti 2 km a piedi per andare a pagare, torno e mi preparo per la bolinata di ritorno. Ancora cerata completa, salvagente con life line, guanti e stivali. Usciamo, il mare residuo è piuttosto incazzato e a questo si aggiunge la nuova onda da est per il vento che, come previsto, è girato a levante. 30 nodi, 2 mani alla randa mezzo fiocco, chiedo se si può armare la trinchetta, il golfare è rotto. Mentre sono a prua a fissare i terzaroli un'onda frange in coperta e mi lava fino alla cintola. Il primo bordo è verso il largo per doppiare il capo. Dopo un'ora il mio amico mi chiede dove siamo - davanti a Sanremo - rispondo. Dopo 3 ore mi chiede dove siamo - davanti a Sanremo - rispondo. Alla 4a ora viriamo avvolgiamo il fiocco e mezzo randa e mezzo motore doppiamo il capo.
Il golfo di Genova non è dritto ma un ampio semicerchio, ecco quindi che doppiato il capo abbiamo acqua per poggiare e prendere vento e mare al mascone, ridiamo genoa e con la falchetta in acqua le bimbe in cuccetta, gli amici sotto lo spray hood, lo skipper al timone cominciamo la lotta contro i marosi. 11 ore e siamo ad Alassio. Stremati non andiamo a fare il giretto, ma ci chiudiamo sottocoperta mentre lo skipper lava la barca. Cena a base di pasta con le sarde, cotolette vegetali e finocchi al burro, bibite, niente vino. Lo skipper si mangia del cioccolato perché il menù non gli piace.
Ultimo giorno mancano poche miglia, per fortuna il vento è calato e il mare del giorno prima ora è più definito, non metto il sotto della cerata e riesco a non bagnarmi, 8 ore di bolina e siamo a Savona. Cena sontuosa allo yacht club a base, almeno per me, di enormi quantità di pesce. Svuotiamo la barca delle poche vettovaglie avanzate, saldiamo e partiamo per Milano.
La prossima volta senza skipper e la rotta la decido io.
ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale